giovedì 5 giugno 2014

La deiezione come cifra nazionale (parte I)


Gli italiani e la merda.

Premessa: questo post vuole solo essere una sorta di osservazione-suggerimento, con tanti punti di domanda e sospensione. Forse, direi, più un invito a esplorare un modo di pensare che, nella sua paradossalità, ci aiuti a riportare la dimensione oscura del nostro vivere collettivo (la dimensione "impossibile", direbbe Lacan), sotto le lenti di una ragione non più soltanto ideologica. Mi riferisco all'idea di un'interpretazione dei movimenti storico-politici - rigorosamente a posteriori - sulla base di indizi culturali intepretabili come sintomi di un non detto.

Parto da un'osservazione molto poco scientifica e universale, in quanto si basa solamente sulla mia esperienza personale e sulla mia imperfetta conoscenza di sole tre lingue. L'osservazione è che in italiano le parolacce a sfondo fecale hanno una centralità che in francese o in inglese non hanno. Andando all'ingrosso, in inglese la triade di parolacce più comuni risulta più o meno fuck / shit / bitch - ma con una decisiva preponderanza della prima. Shit, infatti, si usa per lo più soltanto come esclamazione di disappunto. Simile la situazione mi pare in francese. In italiano, al contrario, merda si utilizza molto anche per qualificare qualcuno come persona non grata, tanto che le si affianca un quasi-sinonimo come stronzo, usatissimo e pressoché senza equivalenti in inglese e francese.

Ora, qui essenziale è riconoscere che, se a prima vista parrebbe che l'uso dipenda dalla sgradevolezza e dalla bassa dignità dell'escremento, cui quindi si vorrebbe equiparare la situazione o l'avversario, in realtà Freud ha ben riconosciuto come la sgradevolezza in esame sia il risultato di un processo di inversione che capovolge l'originario elemento piacevole collegato, nell'infanzia, agli escrementi medesimi. Del resto, anche lasciando perdere Freud e successori, è evidente che il disgusto che noi in media proviamo per gli escrementi non si giustifica realmente sulla base della natura della cosa. C'è nella merda, almeno in qualche senso, dell'osceno. Si tratta, mi verrebbe quasi da dire, di esprimere il nostro costitutivo amore-odio per l'Altro, escludendolo dal proprio orizzonte di rapporto sociale (dandogli dello schifoso inguardabile) con lo stesso gesto con cui facciamo appello ad un qualcosa che anticamente fu per noi soddisfacente e intimo, e che la stessa Legge sociale ci ha costretto a simbolizzare nel suo contrario. Ma, come vedremo, c'è anche dell'altro.

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